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L’acqua alla sorgente rispecchia la naturale composizione del terreno circostante, inevitabilmente influenzato dai processi di mutamento naturali e dall’azione antropica dell’uomo (urbanizzazione, agricoltura e industria).
L’obiettivo del Gestore è quello di fornire al rubinetto dell’Utente acqua potabile per ogni esigenza (acqua da bere, acqua per cucinare, acqua per lavarsi).

I requisiti necessari per identificare l’acqua potabile sono stati definiti dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), elaborati a livello comunitario con la Direttiva UE 2020/2184 e recepiti dagli organi di controllo competenti per ogni Paese; in Italia dal Ministero della Salute con il Decreto Legislativo 18/2023.

Al fine di perseguire quotidianamente l’obiettivo di distribuire acqua potabile destinata al consumo umano il Gestore monitora l’acqua nel suo percorso, dalla captazione (sorgente, pozzo o presa da acque superficiali), lungo l’adduzione, sino ai punti di accumulo: serbatoi, ove sono presenti gli impianti di trattamento (di disinfezione con sodio ipoclorito, a raggi UV, ad Ozono, filtri a sabbia e a carbone, ecc) per poi seguitare nella distribuzione (rete di acquedotto) sino al contatore, punto di consegna dell’acqua all’utente, punto in cui terminano tutte le competenze del Gestore.
Il monitoraggio avviene da remoto con l’utilizzo del telecontrollo e in campo mediante sopralluoghi, manutenzioni ordinarie e straordinarie e mediante il controllo della qualità dell’acqua effettuato seguendo piani di analisi, i risultati dei quali vengono riportati in tabella. Il valore medio rilevato si riferisce ai risultati delle analisi effettuate nell’anno 2023. Aggiornamento: Marzo 2024.

* parametri indicati dalla delibera ARERA n°586/2012/R/IDR – Allegato 3