Presso il quartiere generale dell’ONU a breve saranno inaugurati i lavori per valutare lo stato dell’arte della Revisione 71/222 del decennio per l’azione sull’acqua e sulla sanità
Mancano poche ore all’inizio della tre giorni che vedrà l’Ing. Enrico Pezzoli, Presidente e AD di Como Acqua partecipare e relazionare, per conto dei Gestori del Servizio Idrico Europeo alla conferenza delle Nazioni Unite che avrà luogo il 22-23-24 marzo a New York.
L’evento, che si inserisce nella settimana dedicata alle celebrazioni della risorsa idrica, avrà un rilievo notevole, considerato che l’ultima iniziativa di questo genere risale a 45 anni fa, quando si tenne a Mar del Plata, in Argentina, la prima Conferenza Mondiale dell’Acqua.
Le aspettative legate all’appuntamento sono alte, altissime. La conferenza infatti – oltre che per la sua eco internazionale – si prospetta quale momento di svolta per incrementare l’attenzione politica e sociale verso problematiche legate alle risorse idriche: ossia riconoscere l’accesso all’acqua in termini di diritto universale, ottimizzare la sua gestione e conservazione, definendo le priorità di uso, valutandone gli impatti sulla salute umana ma anche sull’ecosistema e sull’economie urbane e rurali.
Correva il 2017, quando l’Assemblea generale delle Nazioni Unite adottò la Risoluzione 71/222, proclamando il decennio 2018-2028, la decade dell’Acqua. Ci si diede 10 anni per rendere fattivo e concreto il sesto punto dell’Agenda 2030, ossia garantire acqua pulita e accesso ai servizi igienici per ogni abitante della Terra. Marzo 2023 sarà quindi tempo di bilanci: la UN 2023 water Conferenze si porrà l’obiettivo di verificare quanto fatto sino ad oggi, ma soprattutto quanto ancora resta da fare per conseguire questo fondamentale goal.
Non è più sufficiente pensare al cambiamento ma è giunto il momento di metterlo in atto, implementando tecnologie e adottando approcci inediti. L’incalzante cambiamento climatico che sta inevitabilmente incidendo sulle nostre vite, intaccando una tra le risorse naturali principali per l’esistenza, ovvero l’acqua, spinge il dibattito su un nuovo piano, non più teorico ma concreto e fattivo. L’adozione di una diversa prospettiva è perfettamente incarnata dalle linee guida che tracceranno lo sviluppo della conferenza stessa e delle sue azioni successive, ossia i principi di inclusività, orientamento all’azione, transettorialità.
Ciò significa che il ricco calendario di eventi avrà lo scopo di rivolgersi ad un pubblico vasto ed eterogeneo, parlando una lingua che sappia essere contemporaneamente destinata al singolo e alle istituzioni. Al contempo, l’iniziativa ambisce ad essere un “trampolino di lancio” per azioni e piani concreti, in grado di scardinare lo status quo e perseguire obiettivi comuni. Il 2023, inteso come midterm nella road map della decade dedicata all’acqua, potrebbe davvero rivelarsi un anno di svolta per intessere un dialogo tra tutti coloro che, in vari settori, gestiscono e utilizzano la risorsa idrica.
“Affrontare il cambiamento climatico è possibile, a patto che siamo noi stessi a mutare il nostro approccio, adottando idee innovative, tecnologie sostenibili e la volontà di superare il concetto di business-as-usual. Sono questi gli impegni che vogliamo ribadire in occasione della Conferenza e che ci impegneremo a concretizzare in un’ottica di azione che travalichi i confini europei ma abbia un respiro davvero globale” afferma l’Ing. Enrico Pezzoli, membro del Consiglio di Amministrazione di Ape, nonché Presidente e AD di Como Acqua