È stato presentato il progetto dell’impianto di trattamento e valorizzazione di forsu e fanghi, un’opera innovativa capace di generare energia green: servirà tutta la provincia
Mercoledì 5 aprile, alle ore 20.45, la Sala civica di Piazza Roma a Mariano Comense ha ospitato un incontro pubblico per la presentazione dell’impianto di biogas che verrà realizzato presso il depuratore di Como Acqua, all’interno del Parco delle Groane.
Dinnanzi alla cittadinanza si sono le diverse voci istituzionali, pronte a raccontare lo sviluppo, le caratteristiche e le finalità di questo progetto finanziato anche da contributo PNRR, pari a ben 10 milioni di euro.
Il sindaco di Mariano Comense, Giovanni Alberti, ha spiegato: “Il progetto che presentiamo oggi fa seguito ai tanti altri interventi di tutela dell’ambiente che si sono succeduti in questi anni nella nostra cittadina. Proprio per la nostra attenzione e cura sul tema, ci siamo trovati perfettamente in linea con il progetto elaborato da Como Acqua. Grazie al futuro impianto siamo certi non solo di dare un contributo significativo al territorio comasco, ma anche di poter rappresentare un esempio concreto e positivo di economia circolare”.
Emiliano Campi, Presidente del Parco delle Groane, ha sottolineato come il nuovo impianto diverrà parte della riserva, con alcuni accorgimenti studiati per integrarlo nel contesto verde preesistente: “Questo intervento, non abbiamo dubbi, sarà occasione per valorizzazione il Parco delle Groane. È stato infatti studiato con dovizia di particolari e assoluta attenzione non solo sul lato di efficienza, ma anche nel pieno rispetto del contesto naturale. Ogni elemento è stato elaborato per superare i più rigidi test di impatto ambientale, al fine di non intaccare l’ecosistema locale esistente”.
Si è parlato a pieno diritto di “svolta green”: il progetto è nato per trattare e valorizzare i rifiuti solidi urbani (“forsu”, ovvero il cosiddetto “umido”) ed i fanghi della depurazione, per ottenere energia rinnovabile e amica dell’ambiente.
Proprio per spiegare in che modo rifiuti e scarti possano trovare nuova vita, è intervenuto il Presidente di Service 24 Ambiente, Massimo Di Domenico: “Grazie a questo progetto siamo riusciti a far dialogare ambiti produttivi molto diversi ed estremamente verticali (acqua, rifiuti, energia, mobilità), facendo sì che lo scarto di uno potesse rivelarsi materia prima per l’altro. La circolarità è anche questo: saper operare sinergicamente per ottimizzare le gestioni, e cambiare paradigmi tradizionali a favore di nuove cooperazioni”.
“La piattaforma di trattamento e valorizzazione dei fanghi e forsu farà propri i principi di circolarità, prossimità e autosussistenza. Dei banali rifiuti troveranno infatti nuova destinazione, permettendo la produzione di biogas: verranno trattati in loco, evitando quindi trasporti onerosi in termini economici e inquinanti, e inoltre permettendo l’alimentazione in autonomia dello stesso impianto”, ha aggiunto il Presidente dell’unica società a capitale pubblico della Provincia di Como nel settore della gestione dei rifiuti e dell’igiene urbana.
Il progetto è motivo di orgoglio per il territorio in quanto classificatosi primo tra quelli di quest’ambito che hanno conseguito i finanziamenti del PNRR in Lombardia. Nella sua progettazione e conseguente realizzazione sintetizza perfettamente l’efficienza gestionale, l’innovazione tecnologica, ma anche una sensibilità ambientale spiccata.
La descrizione tecnica circa il funzionamento della piattaforma è stata affidata all’Ing. Enrico Pezzoli, Presidente e AD di Como Acqua. Il pubblico ha potuto quindi comprendere come fanghi, forsu e rifiuto verde – trattati grazie ad un processo di digestione anaerobica – possano produrre fanghi di buona qualità, compost per l’agricoltura e biogas. Quest’ultimo troverà successivamente impiegato nella produzione in loco dell’energia termica ed elettrica necessarie a coprire il fabbisogno dello stesso impianto. Il surplus invece sarà raffinato e, sottoforma di biometano, potrà alimentare la flotta di Como Acqua e Service 24 Ambiente, oltre che essere immesso nella rete pubblica del gas.
“Con questo progetto non inseguiamo un’utopia, ma facciamo nostra la sfida alla sostenibilità e circolarità. Il contributo del PNRR è stato sicuramente importante, nonché motivo di soddisfazione, ma la società aveva già deciso di avviare questo intervento in ogni caso, perché così convinta della bontà del progetto da inserirlo nel proprio piano green 2022/2026”, ha spiegato Pezzoli.
“Siamo stati coraggiosi? Direi che siamo stati previdenti, avendo compreso come la direzione green sia la sola da intraprendere e sia percorribile con competenze e tecnologie all’avanguardia. Ci stiamo muovendo in anticipo rispetto alle direttive europee che, entro il 2030, imporranno ai depuratori di divenire impianti a emissioni-zero”, ha aggiunto il Presidente e AD del Gestore unico del servizio idrico della Provincia di Como, che serve oltre 570.000 cittadini, in ben 144 comuni del territorio.
È stato poi lasciato spazio al pubblico, intervenuto numeroso. Attraverso varie domande, i cittadini presenti alla serata si sono dimostrati attenti e curiosi di comprendere al meglio come funzionerà l’impianto, quali benefici garantirà al territorio (non solo del comune, ma di tutta la provincia), in che tempistiche vedrà la luce la piattaforma e quali tecnologie e tecniche verranno adottate. L’auspicio è che il concreto risultato ottenuto a Mariano Comense, grazie a una virtuosa sinergia tra ente pubblico e società in house, sia di ispirazione per altri interventi analoghi, votati alla promozione di un’economia sostenibile e circolare.
A questo link, la mission che ha ispirato il progetto:
https://www.youtube.com/watch?v=PIbh6epgAJ4